Mia figlia si è messa a suonare con la custodia del violino aperto - ha raccontato la mamma -: qualcuno ha buttato qualche monetina, dopodiché sono arrivati due agenti della municipale che hanno rilasciato a mio marito un verbale di 100 euro perché, leggo testualmente, ‘raccoglieva questua nella pubblica via recando disturbo ai passanti utilizzando nella circostanza una minore di cinque anni che suona il violino’.
Ci ha stupito moltissimo perché non è la prima volta che suoniamo per strada: ci conoscono bene qui, viviamo qui, ci hanno chiesto altre volte di suonare pubblicamente e non abbiamo mai avuto problemi. Ho scritto al sindaco per chiederle se davvero si sia trattato di un illecito così grave da comportare una multa da 100 euro». La cosa non è passata inosservata ai tanti presenti che conoscendo la famiglia hanno espresso solidarietà offrendosi anche di contribuire all'ammenda.
«Mi dispiace molto per l’accaduto - ha replicato il sindaco Federica Nannetti -, ma gli agenti hanno applicato il regolamento comunale sull'accattonaggio che deve essere uguale per tutti».
«Vorrei con questo episodio che si aprisse un dibattito – ha proseguito mamma Elena – un artista di strada non è un mendicante ma una persona che mette a disposizione un talento per gli altri. Gli accattoni chiedono, gli artisti di strada offrono e se qualcuno vuole lasciare loro un’offerta non c’è nulla di male, è un gesto di gratitudine, non una elemosina».
«Vorrei con questo episodio che si aprisse un dibattito – ha proseguito mamma Elena – un artista di strada non è un mendicante ma una persona che mette a disposizione un talento per gli altri. Gli accattoni chiedono, gli artisti di strada offrono e se qualcuno vuole lasciare loro un’offerta non c’è nulla di male, è un gesto di gratitudine, non una elemosina».
Pare che nelle scorse ore il sindaco si sia resa disponibile a rivedere la sanzione dal momento che la bimba e il papà si trovavano lì soprattutto per suonare.
Tutto questo non è successo nel Burundi ma a Nonantola un paese della civile Romagna. VERGOGNATEVI.
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