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giovedì 6 luglio 2017

la salute


La salute è una condizione che deve essere costruita giorno per giorno, insistentemente dall’inizio alla fine della vita.

L’uomo nasce già malato, è l’erede e il substrato di chi è vissuto prima di lui. Nasce con tare ereditarie più o meno marcate, ma indubbiamente presenti.

La nascita rappresenta per l’uomo il momento d’inizio per la costruzione della propria salute.

L’uomo per essere considerato sano deve possedere requisiti che gli permettano di esprimere al massimo il proprio potenziale fisico, sensoriale e spirituale.

I margini di miglioramento per ogni essere umano sono illimitati. Se pensiamo che l’uomo utilizza al massimo il 10% del proprio potenziale, è facile credere che vi siano margini di miglioramento molto ampi.

A questo punto dobbiamo necessariamente chiarire un concetto: il decadimento fisico, sensoriale, spirituale dell’essere umano dipende esclusivamente dal comportamento di vita che ognuno osserva durante l’arco della propria esistenza, una sorta di fenomeno ad effetto: quello che dai ricevi.

E’ mentalità comune pensare che la morte sia la conseguenza della malattia, tuttavia non c’è affermazione più sbagliata.

La malattia è la conseguenza di un comportamento di vita difforme alle leggi della natura; la morte è una legge di vita insindacabile.

Se la malattia può essere allontanata dalla nostra vita, la morte non può essere scavalcata.

Si può dire senza retorica o fra intendimenti che si può morire sani, questo dovrebbe essere l’obbiettivo di ogni essere umano.

Se si affronta la morte in buon stato di salute, questa non è una pena, contrariamente è un tormento difficile da sopportare sia sotto il profilo fisico che mentale.

La salute si può perdere principalmente per due motivi fondamentali, uno diretto e l’altro indiretto.

La salute persa per motivo diretto dipende esclusivamente dal nostro comportamento di vita, o quanto meno è una conseguenza di ciò che facciamo e di come organizziamo la nostra esistenza.

In questo caso per conservare la salute o per recuperarla è sufficiente vivere osservando le regole che disciplinano la vita nel suo insieme.

Il motivo indiretto è legato all’energia riproduttiva che è utilizzata per riprodurre la specie.

All’atto del generare un nuovo essere umano ci si deve chiedere se le nostre condizioni di salute sono idonee per compiere tale atto. L’osservanza dei principi dettati dall’eugenetica prenatale è dimostrazione di senso di responsabilità nei confronti della vita. L’essere umano munito di intelligenza ha la capacità e il dovere di adoperarsi per evitare le malattie genetiche e ciò si può fare vivendo nel rispetto delle leggi della vita senza mistificarne i contenuti.

La riproduzione della specie è un atto che consacra la vita, per questo deve essere fatta solo nelle migliori condizioni di salute.

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Pace e bene a tutti noi

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