La salute è una condizione che
deve essere costruita giorno per giorno, insistentemente dall’inizio alla fine
della vita.
L’uomo nasce già malato, è
l’erede e il substrato di chi è vissuto prima di lui. Nasce con tare ereditarie
più o meno marcate, ma indubbiamente presenti.
La nascita rappresenta per l’uomo
il momento d’inizio per la costruzione della propria salute.
L’uomo per essere considerato
sano deve possedere requisiti che gli permettano di esprimere al massimo il
proprio potenziale fisico, sensoriale e spirituale.
I margini di miglioramento per
ogni essere umano sono illimitati. Se pensiamo che l’uomo utilizza al massimo
il 10% del proprio potenziale, è facile credere che vi siano margini di
miglioramento molto ampi.
A questo punto dobbiamo
necessariamente chiarire un concetto: il decadimento fisico, sensoriale,
spirituale dell’essere umano dipende esclusivamente dal comportamento di vita
che ognuno osserva durante l’arco della propria esistenza, una sorta di
fenomeno ad effetto: quello che dai ricevi.
E’ mentalità comune pensare che
la morte sia la conseguenza della malattia, tuttavia non c’è affermazione più
sbagliata.
La malattia è la conseguenza di un
comportamento di vita difforme alle leggi della natura; la morte è una legge di
vita insindacabile.
Se la malattia può essere
allontanata dalla nostra vita, la morte non può essere scavalcata.
Si può dire senza retorica o fra
intendimenti che si può morire sani, questo dovrebbe essere l’obbiettivo di
ogni essere umano.
Se si affronta la morte in buon
stato di salute, questa non è una pena, contrariamente è un tormento difficile
da sopportare sia sotto il profilo fisico che mentale.
La salute si può perdere
principalmente per due motivi fondamentali, uno diretto e l’altro indiretto.
La salute persa per motivo
diretto dipende esclusivamente dal nostro comportamento di vita, o quanto meno
è una conseguenza di ciò che facciamo e di come organizziamo la nostra
esistenza.
In questo caso per conservare la
salute o per recuperarla è sufficiente vivere osservando le regole che
disciplinano la vita nel suo insieme.
Il motivo indiretto è legato
all’energia riproduttiva che è utilizzata per riprodurre la specie.
All’atto del generare un nuovo
essere umano ci si deve chiedere se le nostre condizioni di salute sono idonee
per compiere tale atto. L’osservanza dei principi dettati dall’eugenetica
prenatale è dimostrazione di senso di responsabilità nei confronti della vita.
L’essere umano munito di intelligenza ha la capacità e il dovere di adoperarsi
per evitare le malattie genetiche e ciò si può fare vivendo nel rispetto delle
leggi della vita senza mistificarne i contenuti.
La riproduzione della specie è un
atto che consacra la vita, per questo deve essere fatta solo nelle migliori
condizioni di salute.
Gradirei un commento
Pace e bene a tutti noi
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