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a miglior medicina ideata
dall’essere umano può riportare la salute totale in un organismo che ha
sofferto di una malattia conclamata e poi curata? Anche quando dopo una cura
ben predisposta il soggetto sembra perfettamente guarito in verità non lo può
essere realmente.
Se pensiamo che ad ogni ferita
anche quando questa è guarita resta la cicatrice, non possiamo credere che una
malattia organica anche quando questa è perfettamente guarita non lasci una
cicatrice.
Le malattie croniche sono la
risultante di un numero più o meno grande di cicatrici esito di malattie
pregresse e curate in vari modi.
L’essere umano è ciò che crede di
essere, la salute dell’essere umano è ciò che vuole debba essere.
La pratica della medicina è un
modo patetico di credere di poter riportare salute in un essere umano malato,
in verità rattoppa in modo più o meno corretto un organismo che ha perso il
controllo di se stesso. La malattia non è il frutto di un contagio virale o
batterico, è sciocco pensarlo, ma l’esito di un comportamento vissuto in
contrapposizione alle leggi naturali.
La pratica dei trapianti
d’organo, oggi tanto rispettata e ben voluta dalla scienza ortodossa, oltre tutto
considerata di alto valore morale, in realtà per praticarla bisogna sperare che
muoia un soggetto sano per curarne uno ammalato, mi sembra estremamente
paradossale.
Se poi pensiamo a certe cure
farmacologiche che offrono scarsissime possibilità di guarigione, per contro sottopongono
il soggetto che le riceve a sofferenze che talvolta sono più pesanti della malattia
stesa, allora, viene spontaneo pensare che forse sarebbe meglio proiettare la
nostra attenzione sul concetto di prevenzione per evitare che la malattia si
istauri nell’organismo.
Nella vita dell’essere umano
specialmente quello di scienza, regna troppa scienza e poca coscienza, o per
meglio dire troppo poca conoscenza di come la vita è stata realmente
organizzata, questo è il vero male dell’umanità.
L’essere umano è sottoposto a
continui pericoli, le cause di malattia sono continuamente presenti nel nostro
sistema vita, anche le persone più sane corrono pericoli di ammalarsi. Oggi,
l’ambiente naturale soffre la trascuratezza più pesante dovuta ad inquinamento
ambientale, a cementificazione vandalica del territorio, alla distruzione quasi
totale del verde, ad una pesante trasformazione in negativo dell’ecosistema,
questo è il malanno più grave che l’essere umano di oggi patisce.
La medicina affronta il problema
in modo del tutto sbagliato, impone metodi di cura come le vaccinazioni metodo
pericoloso in quanto indebolisce le difese naturali di ogni individuo
costruendo una pseudo salute artificiale.
La scienza medica fa un gran
parlare che la vita media è aumentata di molti anni dal dopo guerra in poi,
questa affermazione merita una riflessione più approfondita.
E’ vero che molte persone muoiono
in tarda età, però è altrettanto vero che molto spesso muoiono in condizioni di
salute molto precarie, una valutazione più corretta deve essere fatta fra
aumento della vita media e la relativa qualità della vita vissuta.
Alcuni anni or sono, spinto dalla
curiosità di sapere realmente come stavano le cose iniziai un lavoro di ricerca
molto singolare, raccolsi dati statistici nei luoghi più veritieri cioè nelle
anagrafi mortuarie, le sorprese sono state molto interessanti.
Le due epoche a confronto sono
state: dal 1815 fino all’inizio del novecento e dal 1946 fino 1995. Fino alla
metà del 1800 morivano un numero spropositato di bambini da pochi giorni fino a
dodici anni, le cause più frequenti: malnutrizione e case insane. Tutti quelli
che riuscivano a superare indenni i dodici anni di vita morivano molto tardi.
La vita media era di 37 anni dato ricavato calcolando le morti dei bambini. Se
il calcolo viene fatto sui soggetti dai dodici anni fino ai novanta, perché di
ultra novantenni se ne contavano molti, la vita media era di gran lunga
superiore alla nostra attuale.
Dalla metà dell’ottocento fino
all’inizio del novecento la vita media calcolando le morti infantili era di 43
anni, calcolando dall’età di dodici anni in poi era di 80 anni, in questo
periodo bisogna tenere presente che sono state combattute tre guerre dove i
morti non si contavano.
Dal periodo che va dal 1946 fino
al 1950 la vita media era di 59 anni. Nel dopo guerra è migliorata la qualità
della vita, una alimentazione più sana, abitazioni più confortevoli, una vita
sociale più consona alla vita umana e una diminuzione molto consistente di
mortalità infantile ha fatto si che ci fosse un’incidenza minore di malattie
mortali.
Le sorprese più interessanti le
scopriamo analizzando il periodo che va dal 1950 fino al 1995.
In questo periodo le condizioni
di vita sono notevolmente migliorate, con lo sviluppo economico sono state
quasi azzerate le condizioni di povertà e di conseguenza si è potuto usufruire
di una alimentazione più nutriente e più equilibrata, la grande maggioranza
delle famiglie hanno potuto godere dei benefici di abitazioni più sane ed
accoglienti, praticamente condizioni di vita ideali, ciò nonostante si è
verificato un andamento molto preoccupante riguardo alla salute della
popolazione.
Una percentuale molto alta di
decessi nella fascia di età 50/55 anni, inoltre una percentuale significativa
di decessi in età infantile e puberale per malattie degenerative
prevalentemente leucemie.
In questo periodo la vita media è
salita 70/77 anni, dire pero che in questo periodo ci sia stato un grande
sviluppo della medicina è affermare una grande imprecisione, la stragrande
maggioranza della popolazione è soggetta a cure quasi costanti e gli ammalati
gravi vengono tenuti in vita con delle terapie di sopravivenza.
Un altro particolare molto
interessante si verifica al cimitero durante le riesumazioni dei cadaveri,
rapportando lo stato di conservazione dei corpi praticamente ancora intatti e
le terapie prescritte durante il periodo di malattia premorte, si capisce
purtroppo che la vita si è realmente allungata ma in condizioni molto diverse
da come dovrebbe essere la vita di un essere umano. Anche le mummie dell’antico
Egitto sono visibili ancora oggi nonostante i tanti anni trascorsi però …
La medicina deve stare molto
attenta quando grida alla vittoria per un nuovo farmaco scoperto, ecc. perche
la vita non è una condizione priva di significato, all’interno di quel corpo
tenuto in vita in modo meccanicistico dimora la vera essenza della vita: una
mente ragionante, uno spirito pieno di valori, vive un essere umano che è molto
più importante di un corpo tenuto in vita il più delle volte in modo disumano.
La medicina si deve uniformare ai
principi che fanno grande l’essere umano, che lo rendono il pilastro portante
della creazione. La medicina deve rispettare la vita per il suo alto valore e
non deve ridurre la stessa ad un cumolo di macerie all’interno delle quali
soffoca l’essere umano.
Che la medicina non ha fatto
molti progressi lo si può vedere nei presidi sanitari sia ospedalieri che
urbani, sono sempre intasati di persone che molto speranzose cercano insistentemente
una soluzione ai loro problemi di salute, la vita media aumentata testimonia
però un forte degrado della salute della popolazione in generale, mi vien da
dire che il salto di qualità è avvenuto in negativo. Una volta si moriva
facilmente di malattie acute ma, una volta superata l’età a rischio gli ultra
ottantenni non erano pochi e morivano ancora in buon stato di salute. Ora, che
siamo tecnologicamente più avanzati esistono ancora gli ultra ottantenni ma si
muore con una salute disastrosa al limite della tortura.
Dobbiamo incominciare a riflette
per non soffrire di troppa scienza e poca coscienza. Non tutto ciò che propone
la medicina è da scartare, tuttavia bisogna stare attenti a non credere che ciò
che propone la medicina è la sola via per risolvere i nostri problemi di
salute.
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