Hahnemann - Precedente articolo
Trasferendosi a Coethen la famiglia Hahnemann affrontò quello che
presumibilmente avrebbe dovuto essere il suo ultimo trasferimento. In questo
luogo tranquillo il duca Ferdinando governava come un piccolo regnante e prese
Hahnemann sotto la sua protezione offrendogli un salario e lo spazio necessario
per proseguire la sua ricerca. Grazie alla pace che questa sistemazione gli
garantiva, si applicò a sviluppare le grandi questioni teoriche che lo
tormentavano. Pubblicò così la terza, la quarta e la quinta edizione dell’Organon
e la prima edizione delle Malattie Croniche, consapevole che quest’ultimo testo
non sarebbe stato compreso per lungo tempo.
E’ di questi anni l’introduzione nell’Organon della teoria vitalistica
della salute e della malattia la quale è considerata come una perturbazione
della forza vitale. Egli comprese appieno di aver realizzato qualcosa di estremamente..
innovativo col processo di diluizione e di dinamizzazione: …ho liberato in questo modo il potere medicinale delle sue servitù materiali. Le diluizioni sono una esaltazione del potere medicinale, una reale spiritualizzazione della proprietà dinamica. (Ha anticipato di anni il paradigma della medicina quantistica, Hahnemann è stato un precursore della grande scienza).
innovativo col processo di diluizione e di dinamizzazione: …ho liberato in questo modo il potere medicinale delle sue servitù materiali. Le diluizioni sono una esaltazione del potere medicinale, una reale spiritualizzazione della proprietà dinamica. (Ha anticipato di anni il paradigma della medicina quantistica, Hahnemann è stato un precursore della grande scienza).
Nella tranquilla Coethen finalmente Hahnemann poté praticare in totale
libertà la sua arte del guarire, grazie alla fiducia e alla benevolenza del
Duca. Nel 1822 Hahnemann ricevette dal Duca Ferdinando la nomina di consigliere
di corte, che testimonia la stima e l’amicizia che legò il fondatore dell’Omeopatia
con il suo mecenate. La vita a Coethen era scandita in modo regolare e tutta la
famiglia Hahnemann continuava a gravitare intorno all’attività del
capofamiglia. Hahnemann riceveva gli ammalati a casa, in orari ben definiti, e
le figlie a turno gli facevano da “segretaria”. Sebbene le difficoltà
economiche del ventennio di peregrinazione, che aveva preceduto Lipsia, fossero
lontane, lo stile di vita di questa famiglia fu sempre essenziale e quasi
spartano. Dalla moglie sono stati riferiti giudizi contrastanti, indubbiamente
doveva essere un temperamento molto forte per riuscire ad educare i figli in
modo esemplare e sempre ad organizzare la vita in modo da agevolare il marito.
Il 31 marzo del 1830, l’unica di fronte a cui Hahnemann si mostrava arrendevole,
la donna di cui i figli non dimenticarono mai la fedeltà ed il valore, morì all’età
di 67 anni. Fisicamente lontano dal mondo, ma in continuo contatto epistolare
con allievi, colleghi, amici, parenti e quanti gli chiedessero consulenze per
iscritto, oltre che nel continuo esercizio della professione, Hahnemann visse
a Coethen con le figlie in una sorta di eremitaggio fino alla soglia dei 79 anni.
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