Tuttavia fu temporaneamente accantonata negli anni della riforma medico-allopatica attuata ad opera di Pasteur e di Koch.
Durante quegli anni ogni malattia venne ritenuta d'origine batterica, e la nuova scienza sembrò promettere una soluzione contro ogni germe.
Gli aspetti della resistenza naturale dell'individuo alla malattia furono sottovalutati ed accantonati.
La medicina ufficiale di allora si dimenticò che il germe richiede un terreno congeniale su cui crescere; di conseguenza, sin dai primi anni della sua introduzione, i rappresentanti dell'ortodossia medica si opposero all'Omeopatia.
I medici che adottarono il metodo omeopatico vennero perseguitati e negli Stati Uniti espulsi dalle loro associazioni. (La storia si ripete).
Nei primi anni del novecento il pregiudizio della medicina ortodossa contro l'Omeopatia sembrò venir legittimata dalle scoperte della scienza.
L'approccio omeopatico apparve sorpassato e annullato dal nuovo e fertile cammino iniziato dalla batteriologia; successivamente però.. la situazione è stata rivalutata con forza.
Non soltanto la medicina allopatica non ha saputo realizzare le guarigioni promesse per tutte le malattie, ma è diventata essa stessa una grossa fonte di pericolo per la salute dell'essere umano.
I potenti farmaci della specialistica stanno dando luogo a vere e proprie "epidemie" di intossicazione farmacologica, generando le cosi dette malattie iatrogene.
Indagini recenti condotte in vari settori della medicina ortodossa hanno appurato che una percentuale altissima di ammalati soffrono di malattie iatrogene.
Sin dalla sua origine l'Omeopatia diceva riguardo alle malattie croniche che la causa di esse è essenzialmente imputabile all'uso improprio di farmaci da parte dei medici allopatici; il cancro nei bambini, un tempo raro, si sta diffondendo con una rapidità impressionante.
Cancro, artrite, cardiopatie e altre malattie degenerative sono in crescente aumento nella società moderna e a poco vengono a sostituire le malattie infettive, che fino a poco tempo fa costituivano la causa dei decessi.
Tutto ciò era già stato previsto dai medici omeopatici i quali fin dall'inizio mettevano in guardia sia i pazienti che le autorità sanitarie contro un atteggiamento eccessivamente condiscendente verso tutte le nuove medicine che stavano inondando il mercato.
Essi cercavano di spiegare come queste sostanze, il cui effetto era sempre più potente, e che venivano impiegate con sempre minor discernimento, avessero una azione unicamente soppressiva e che avrebbero finito col causare inevitabilmente un aumento delle malattie croniche.
Essi cercavano di spiegare come queste sostanze, il cui effetto era sempre più potente, e che venivano impiegate con sempre minor discernimento, avessero una azione unicamente soppressiva e che avrebbero finito col causare inevitabilmente un aumento delle malattie croniche.
Il prezioso consiglio dell'Omeopatia venne ignorato allora come ai tempi nostri: la medicina ancora oggi non si rende conto del rapporto che intercorre fra il medicamento prescritto e l'insorgenza della malattia cronica.
Oggi più che mai i tempi sono maturi perché chi già conosce l'Omeopatia si adoperi per diffondere le sue leggi.
Oggi più che mai i tempi sono maturi perché chi già conosce l'Omeopatia si adoperi per diffondere le sue leggi.
I cittadini, gli operatori ed i medici che hanno potuto valutare con giudizio critico l'efficacia delle leggi dell'Omeopatia non possono sottrarsi dal dovere di denunciare il pericolo che l'uso indiscriminato di farmaci violenti e a largo spettro d'azione hanno nell'organismo vivente.
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