Investire tutto sulla medicina
per salvaguardare la salute, è un errore molto grave.
Partendo dal concetto che la
salute è una conquista che dura tutta la vita e che non è una condizione fine a
se stessa, è assurdo pensare di poterla tutelare solo con l’ausilio della
medicina.
La difesa della salute nel nostro
mondo implica in ogni essere umano un impegno che va al di là del semplice
intervento di medicalizzazione della malattia.
L’essere umano, come primo
impegno a difesa della propria salute, deve imporsi un senso di responsabilità
che lo indirizzi verso la programmazione, in compartecipazione con l’educatore,
di una condotta di vita sana e responsabile. Lo strumento più sicuro per
difendere la salute è la prevenzione, l’osservanza delle regole per una vita
sana è il punto chiave che ogni essere umano deve imparare, una sorta di codice
di comportamento che non è patrimonio della medicina, ma sopratutto
un’educazione che deve essere impartita sin dalla fanciullezza.
Chi impara a conoscere la vita
nella sua essenza, avrà acquisito buona parte degli strumenti che gli
permetteranno di difenderla. La salute è un patrimonio che è strettamente
connesso alla vita, fa parte della vita
ed è per questo che ogni essere umano ha la responsabilità di difenderla senza
delegare ad altri i propri doveri. Uno si ammala solo quando trascende dai
propri doveri d'osservanza delle regole che disciplinano una condotta di vita,
la malattia non è la conseguenza di un elemento esterno che, invadendo la
nostra natura, destabilizza gli equilibri, ma soprattutto l’esito di uno smarrimento
spirituale che ci porta a perdere il controllo della situazione.
Il morbo più pericoloso che porta
alla malattia è l’ignoranza, chi non conosce il funzionamento della vita umana
non potrà difenderla, la medicina insegna a conoscere solo la parte fisica
della nostra esistenza, ciò che invece riguarda la natura umana sfugge al
controllo della medicina.
L’uomo in prima persona ha il
compito e la possibilità di vigilare sulla propria esistenza, è autosufficiente
e può vivere in salute anche senza l’ausilio della medicina. Dovrà avvalersi
della scienza medica solo quando, per motivi imprevedibili, perde il controllo
della propria natura umana.
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