La conducibilità cellulare è la chiave di volta per determinare la salute dell’essere vivente.
Per conducibilità si intende il meccanismo che permette ad una cellula di inviare il messaggio alle cellule attigue. La cellula è come un apparecchio ricetrasmittente, che è in grado di emanare e di ricevere segnali, la sua duplice funzione permette all'organismo di organizzarsi in modo totale ed indivisibile.
La salute e la malattia dipendono dalla capacità di conduzione delle cellule, le cellule, quando sono in grado di comunicare tra loro lasceranno fluire l’energia che vivifica l’organismo in modo totale e la salute sarà di certo buona: Quando invece le cellule non sono in grado di scambiarsi i messaggi l’energia non fluirà correttamente e la salute non sarà a fatto buona.
Non sempre l’assenza di sintomi fisici è sinonimo di salute, potremmo trovarci di fronte ad un soggetto privo di sintomi organici ma con un equilibrio energetico precario, nonostante l’apparente stato di benessere la sua salute è precaria. Paradossalmente, un ammalato di cancro potrebbe essere sano come un pesce se il suo stato energetico è in equilibrio, ciò si può certamente verificare nella quotidianità più frequentemente di quanto si può pensare.
Quando il sintomo fisico non ha destabilizzato in un soggetto l’equilibrio energetico, può quasi certamente sperare di guarire, anche se la malattia è grave.
Una considerazione importante ci porta a..
comprendere quanto sopra, non è il principio attivo contenuto nel farmaco a curare la malattia, ma la forza energetica che quel determinato principio attivo riesce a sprigionare che induce l’organismo malato a riconquistare la salute.
E’ l’energia sprigionata dal principio attivo contenuto nel farmaco che stimola la cellula con scarsa capacità conduttiva a riprendere il suo regolare funzionamento.
Anche le malattie più gravi possono trovare rapida e sicura guarigione se l’intervento viene indirizzato verso il recupero totale della conducibilità cellulare.
Aggredire le cellule malate con cure ad alto potenziale farmacologico è più un danno che un’utilità; inibire i naturali processi riparativi che le cellule hanno, significa ridurre sempre più la possibilità di guarigione. Quando la cellula non è più in grado di utilizzare correttamente l’energia a sua disposizione sviluppa un processo irritativi che la porta verso una necrosi e successivamente alla morte prematura.
A questo punto si può affermare che la malattia ha due origini diverse pur nel medesimo contesto, la prima è di carattere costituzionale, si verifica quando l’organismo ha un cattivo rapporto con l’energia primordiale dalla quale ogni essere vivente prende origine; la seconda è organica e si verifica allorquando le cellule perdono in parte la loro capacità di conduzione dei messaggi.
Quando la prima è condizionante la riproduzione della specie; la seconda riduce la capacità di manifestazione individuale.
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