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venerdì 1 settembre 2017

Vaccini: il disappunto

Dopo l'approvazione della legge sull'obbligatorietà dei vaccini si incomincia sentire il disappunto anche da parte di chi prima dell'approvazione era convinto che i vaccini fossero una buona cosa. Mettere in moto la macchina della disapprovazione nella nostra società è sempre faticoso, tuttavia quando parte è un fenomeno inarrestabile. I cittadini presi singolarmente si sentono impotenti di fronte ad ogni avvenimento importante, quando però capiscono che l'unione fa la forza ringalluzziscono e diventano una furia. È quello che sta avvenendo in Italia, il problema vaccini è partito in sordina con pochissime persone ora sta diventando molto interessante, migliaia di persone si radunano quasi quotidianamente in molte città d'Italia, il movimento inizia a fare scalpore.

Al problema delle vaccinazioni si uniscono altri problemi di cui l'Italia soffre da tempo, sta diventando una presa di coscienza da parte del cittadino molto significativa. Manca ancora un po' di tempo e poi la situazione sarà matura per indicare alla politica la reale volontà del cittadino. Quando questa metamorfosi si concretizzerà, i politicanti chiacchieroni dovranno necessariamente adeguarsi pena reazioni forti da parte del cittadino. La storia ci insegna..

che tutte le volte che il governo di uno stato ha promulgato leggi che andavano contro il desiderio innato di libertà, la ribellione dei cittadini ha ribaltato la situazione cacciando gli usurpatori. Anche negli Stati più totalitari dove regnava un regime di ferro, prima o poi il cittadino ha avuto la meglio. In Italia, grazie a Dio, non siamo ancora ridotti così, tuttavia compaiono all'orizzonte i primi tentativi di sottomissione da parte del governo che i cittadini iniziano a individuare o quanto meno ad sospettare, se le cose non cambiano presto vedremo la logica reazione del popolo. A quel punto non vorrei essere nella posizione di certi politici.

Spero in bene, credo fermamente che la condizione migliore per attuare il cambiamento sia la via pacifica, la nostra civiltà ha alla base della propria coscienza i presupposti per attivare il cambiamento nel rispetto della civiltà, però, ogni reazione è possibile quando si vede minata la libertà e gli affetti più importanti della vita.

Il cittadino desidera essere riconosciuto ed ascoltato. In Italia troppe sono state le volte che la politica è andata contro il volere del popolo, sono stati disattesi persino i referendum popolari e la gente pazienta per un po', ma non si dimentica.

Pace e bene a tutti noi.


Articolo ripreso dalla rubrica "L'angolo di Vigo" dell' Associazione Insieme

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